OSTEOPATIA E GINECOLOGIA
L’osteopata ed il ginecologo possono collaborare per la risoluzione di problematiche del bacino che vanno influenzare la sfera ginecologica e viceversa. L’utero e le ovaie sono ancorati con dei legamenti all’osso sacro e alla colonna, tutto l’apparato ginegologico poggia sul pavimento pelvico costituito da una serie di muscoli che si inseriscono sul bacino e sulle anche, quindi è facile intuire come una alterata funzionalità ginecologica può ripercuotersi sulla struttura (per esempio una lombalgia o una sciatalgia di origine ginecologica) e viceversa come una eccessiva tensione muscolare legamentosa o un osso malposizionato o poco mobile si può ripercuotere sugli organi ginecologici (per esempio ciclo mestruale doloroso o irregolare per una eccessiva tensione legamentosa e muscolare per un sacro poco mobile con congestione degli organi genitali). Le tensioni del pavimento pelvico meritano un approfondimento ulteriore in quanto possono essere legate a tensioni addominali, tensioni dell’utero, mobilità del coccige e dolore alla penetrazione.Altro problema piuttosto frequente è quello del prolasso genitale e dell'incontinenza urinaria. Quest’ultimo caso è molto più frequente di quanto si possa pensare e spesso non viene affrontato per questioni legate al pudore e all’imbarazzo, rimanendo così irrisolto per tutto l’arco della vita. In questo caso la terapia ideale è la combinazione tra l’osteopatia e la riabilitazione del pavimento pelvico.
Dal punto di vista anatomico, anche le strutture viscerali attorno a utero, tuba e ovaio, possono influire negativamente o essere un segno di disfunzione dell’apparato: colon irritabile, cistiti, infezioni delle vie urinarie.
Lo stile di vita è altresì importante: consumo eccessivo di fumo, alcool, droghe, il tipo di sport praticato (e la relativa intensità), il grado d’inquinamento ambientale, stress e ritmi di lavoro.
Infine problemi ormonali, tiroidei, il diabete e i disordini alimentari (anoressia e bulimia).
Gli organi viscerali, quindi anche utero, tube e ovaie, hanno una motilità (intrinseca propria dell’organo) e una mobilità (dell’organo nei confronti degli organi circostanti); inoltre, dal punto di vista osteopatico seguono anche il ritmo cranio sacrale e sono influenzati da quello fasciale.
Il trattamento osteopatico può però ottimizzare la funzione dell’ipofisi, grazie alle tecniche cranio-sacrali, e migliorare la circolazione sanguigna e linfatica che permettono il trasporto degli ormoni prodotti dall’ipofisi verso l’apparato ginecologico.
Non dimentichiamo poi che, secondo il principio di olismo, anche l’apparato riproduttivo (utero, ovaie, tube e annessi) è collegato allo scheletro tramite legamenti e fasce. Di conseguenza, è facile capire come delle disfunzioni all’osso sacro, al bacino e alla colonna lombare, possano incidere sul buon funzionamento di utero e ovaie.
Ancora più chiaro sarà il quadro se consideriamo che l’innervazione del Sistema Neuro Vegetativo per l’apparato ginecologico si trova ai livelli lombare e sacrale.
L’osteopata “opera” per il recupero della mobilità della struttura, per diminuire le tensioni fasciali, cicatriziali e viscerali, e per ridare armonia all’intero sistema. Lo strumento dell’osteopata è nelle sue mani; la percezione palpatoria lo guida nella ricerca verso la disfunzione e la sua liberazione.